Luogo: Fonteno

Grotta: Abisso Nueva Vida

Data: Domenica 25-10-2020

Partecipanti: Gianluca Perucchini (PS/SC Lovere), Giorgio Pannuzzo (GSB Le Nottole), Lucrezia Soldati (GSB Le Nottole), Samuele (GSB Le Nottole), Gabriele (GSB Le Nottole), Michele (GSB Le Nottole), Maurizio Greppi (PS/SC Lovere), Claudio Forcella (PS/GS Valle Imagna), Laura Rescali (PS/GS Valle Imagna), Sirio Crotti (PS)

Obiettivo: esplorazione Ramo Locomotiva

Locomotiva presa…first stop: GRECO PIRELLI !!!

Domenica 25 Ottobre come da programma pianifichiamo un’esplorazione in Nueva Vida per proseguire seguendo verso monte il nuovo ramo “Locomotiva”.

Anche questa volta il gruppo è piuttosto numeroso, ben 10 persone complessivamente (5 GSB Le Nottole e 5 PS/SC Lovere/GS Valle Imagna), si rende quindi necessario organizzarsi al meglio in funzione anti-Covid.

Purtroppo dobbiamo anche considerare le nuove restrizioni legate all’orario di coprifuoco, fissato per le h 23:00. Dovremo uscire ad un orario utile per consentire a chi non abita vicinissimo di rientrare entro tale ora e fissiamo questo limite prudenziale per le 20:00, ovvero verso le 18:00 bisognerà cominciare ad incamminarsi verso l’uscita.

L’obiettivo minimo è quello di risalire il camino, di circa 10 metri, sotto cui ci eravamo arrestati nell’esplorazione di un mese fa, operazione prevista per settimana scorsa ma poi rimandata visto il regime idrico elevato (il ramo è molto attivo e dal pozzo arriva una bella cascata). In tale occasione quindi si era deciso di esplorare altre diramazioni del nuovo settore di complesso scoperto, più altre attività (si veda report precedente del 17/10 per i dettagli).

La speranza ovviamente è quella di esplorare e rilevare un bel pò.

Nei giorni precedenti ha piovuto e quindi ci aspettiamo un regime idrico medio-alto ma questa volta siamo determinati ad effettuare la risalita comunque: il rischio di ulteriori chiusure o restrizioni è dietro l’angolo e la curiosità è davvero molta. Sarebbe davvero un peccato dover aspettare settimane o mesi per riprovarci: lavone o no, la risalita s’ha da fare!

Ci troviamo alle 8:00 a Solto Collina, veloce caffè, poi subito a Fonteno con deviazione a casa di Corrado (il magazziniere) per recuperare il materiale, infine ci ritroviamo tutti nuovamente al tornante nei pressi dell’accesso di Nueva Vida, suddivisi in 3 auto e muniti di mascherine.

Decidiamo di organizzarci in questo modo: prima entreranno tutti i Progetto Sebinici per andare immediatamente verso la Sala dei Tre Fiumi e la zona esplorativa, la squadra Nottole invece entrerà un pochino dopo e si dedicherà al proseguo dei lavori di allargamento a Contr’Aria (ramo della giunzione) già cominciati il 10 Ottobre (si veda anche in questo caso report dedicato) e successivamente il buon Pannuz accompagnerà i soci Nottole presenti fino all’incredibile pozzo da 170 metri per fargli osservare un pò il…panorama…

D’altronde è la prima volta per Lucrezia, Michele, Gabriele e Samuele in Nueva Vida e sono molto curiosi di osservare il pazzesco Pozzo dell’Infinito…

Appuntamento serale h 20:00 alle macchine…in linea di massima.

I lavori al ramo della giunzione, giusto per fare una precisazione, sono utilissimi perchè l’intenzione è quella di, a breve, riesplorare nuovamente tutto il settore e le numerose diramazioni solo parzialmente esplorate e rilevate nel Febbraio 2016 quando, tra le altre cose, lungo queste diramazioni vennero scoperti ben 3/4 saloni, ciascuno con relativi finestroni da raggiungere.

Alcune di queste diramazioni si suppone (osservando il rilievo e in base a considerazioni sui flussi d’aria interni) possano collegare con possibili ingressi o grotte attualmente in fase di disostruzione o rivisitazione in Valle a Fonteno (Comodo, Qator, Precario, Piastre Magique, Liaison, Iocè, solo per citarne alcuni) e risultati collegati aerologicamente con il complesso  carsico.

In pratica si lavora sia dall’esterno che dall’interno per provare a chiudere cerchi rimasti aperti tempo fa ma davvero troppo importanti per essere trascurati. Tale campagna esplorativa, che prosegue a ritmi frenetici ormai da più di 2 mesi, era prevista per la scorsa primavera ma ahimè la faccenda Covid ha fatto saltare tutti i programmi.

Io, Claudio, Laura, Gianluca, Sirio arriviamo alla Sala dei Tre Fiumi rapidamente (h 10:15).

Come prima cosa Gianluca si occupa di disarmare, supportato dal sottoscritto, la vecchia linea di progressione, vista la recente predisposizione di una nuova calata ad opera del buon Claudio, mentre gli altri 3 (Laura, Claudio e Sirio) cominciano a salire a Curva Salina e poi fino all’inizio di Locomotiva.

Capiamo subito che troveremo molta acqua osservando l’arrivo di Trio Medusa: a occhio almeno 5 l/s.

Poco dopo ci ritroviamo tutti e 5 insieme all’inizio di Locomotiva dove facciamo l’inventario dei materiali lasciati sul posto la settimana precedente, poi ci incamminiamo verso monte fino al luogo della risalita.

Un ormai “scatenato” Gianluca si offre per la risalita che, pur essendo di pochi metri, è resa più complicata proprio dalla cascata che, tra frastuono e schizzi, impone una certa attenzione e soprattutto di impostare la linea di progressione molto spostata sulla destra.

Claudio invece, al riparo da schizzi (ma non dal vento…) si offre di fare sicura.

E così si completa la “coppia risalita”.

Io mi dedicherò ad ulteriore assistenza nel passaggio di materiali ai risalitori, se necessari,

 e ad un pò di riprese di Gianluca “in action”. Laura e Sirio a loro volta si dedicheranno ad un pò di riprese e video e ad addomesticare alcuni passaggi lungo la forra di Locomotiva.

Insomma, ben organizzati per non patire il freddo e nel contempo far fruttare al meglio il tempo. E rimanendo il più possibile distanziati tra noi. Meglio di così non si può!

Ormai è quasi mezzogiorno, Gianluca si organizza e attacca la risalita.

Dopo 2 ore è  già quasi fuori quando purtroppo realizza che dovrà salire ancora un pò perchè l’uscita dal pozzo è un pò scomoda e angusta, più in alto è più comoda e ampia e non saranno necessari smazzettamenti.

Assisto un infreddolito Claudio che, nel frattempo, sta facendo sicura a pochi metri dal fragore della cascata e rimaniamo in attesa di news da Gianluca che sta ormai predisponendo l’armo.

L’armo non è dei più comodi da realizzare vista la morfologia del luogo ma Gianluca se la cava alla grande e, dopo ulteriori 20 minuti, lo vediamo scendere lungo la corda e avvicinarsi a noi, dovrà frazionare a metà parete per evitare che la linea di progressione resti sotto cascata.

Nel frattempo gli chiediamo cosa abbia visto lassù e la sua risposta è la seguente :”Direi bene, più che transitabile!”. A questo punto scende, si libera dal materiale di risalita, riorganizziamo i materiale nelle sacche e ci involiamo tutti e 5 verso l’inesplorato. Io e Claudio chiudiamo perchè ci occuperemo del rilievo topografico.

Una volta sopra, quindi, Gianluca, Laura e Sirio ci precedono mentre io e Claudio speranzosi in buone notizie procediamo nel rilievo.

Ci troviamo nella solita forra-meandro, dimensioni larghezza media 1 metro, altezza 5 metri, effettivamente più che transitabile e con andamento sub-orizzontale.

Sono le h 15:00.

Dopo circa 20 minuti io e Claudio vediamo tornare Laura, Gianluca e Sirio…moooolto lavati e con espressioni solo parzialmente soddisfatte. Ci raccontano di avere proseguito per una cinquantina di metri, attraversando a gattoni tratti semi-allagati, per poi arrivare in una nuova sala, con ben 2 arrivi 2 e forse una terza diramazione fossile.

Il problema è che lì pare sia un autentico inferno, impossibile non lavarsi: il pavimento della sala è mezzo allagato ed i due arrivi, entrambi con portate significative, non concedono un solo metro quadro di asciutto. Le risalite per raggiungerli quindi, ora come ora sono semplicemente improponibili.

Alla luce di ciò, del fradiciume e del freddo, Laura e Sirio cominciano ad uscire, mentre io, Claudio e Gianluca completeremo il rilievo e, ovviamente, ci rifaremo anche noi gli occhi godendo dell’inesplorato.

Ci salutiamo e procediamo.

La descrizione che ci hanno fatto Laura e Sirio è perfetta.

La forra prosegue con buone dimensioni e, ad un certo punto, in corrispondenza di una svolta a sinistra di 90°, la galleria si allarga notevolmente ma nel contempo si abbassa: per proseguire bisogna superare un tratto mezzo allagato a gattoni…in pratica lavaggio garantito.

Procediamo, sempre rilevando ovviamente e, poco dopo, troviamo un ulteriore passaggio con acqua piuttosto alta (mezzo metro, lavone completato a questo punto) e capiamo che, appena più avanti, si deve trovare la sala con gli arrivi che ci hanno descritto come limite ultimo delle esplorazioni…frastuono di cascata, nebulizzazione, schizzi…

Per fortuna si tratta di soli 5/6 metri perchè poi si accede al nuovo, affascinantissimo crocevia: eccoci a GRECO PIRELLI !!!

Perchè questo nome? Beh, è il nome di una notissima stazione ferroviaria di Milano…e visto il filone “ferroviario”…

La sala non è particolarmente grande: stiamo parlando di un 6 x 5 metri, di forma ellissoidale.

E in effetti è un vero inferno: tanto per cominciare il pavimento è quasi completamente allagato…alla base delle due cascate si trovano i relativi laghetti/pozzangheroni, separati da un misero istmo roccioso, che di fatto rappresenta l’unico modo di passare da una parte all’altra senza entrare in acqua.

Solo per entrare devi farti la doccia sotto al primo arrivo, che si trova appena pochi metri sopra l’ingresso a sinistra; il laghetto che genera, appena spostato sulla destra, avrà l’acqua alta anche un metro.

Sulla parete di destra, in fondo, ad un’altezza di nemmeno 15 metri, si trova il secondo arrivo e alla sua base è tutto allagato. Le dimensioni non enormi dell’ambiente fanno sì che, almeno con l’attuale regime idrico, sia praticamente impossibile salvarsi da schizzi e stillicidio…servirebbe un ombrello!!!

Rimaniamo giusto il tempo necessario per le valutazioni del caso e per i due tiri di rilievo utili a direzionare le due finestre da cui fuoriescono i corsi d’acqua.

Tra le due vie, sembra che ne sia presente una terza, fossile, più o meno sopra l’ingresso, ma le condizioni del momento non consentono approfondimenti.

Comunque siamo sorpresi: il posto è veramente pazzesco!!!

Un sacco di acqua da entrambi gli arrivi (i cui meandri sembrano di buone dimensioni) e, a conti fatti, almeno 2/3 vie nuove da esplorare solo qui!

Senza contare il ramo “Tender” (report del 17/10) che…chissà…(e che è fattibile anche con regimi idrici elevati).

Tra l’altro di per sè si tratta di risalite piuttosto semplici e veloci: i metri da risalire saranno al massimo 15, poi traversando forse in un colpo solo si potranno raggiungere anche le altre due diramazioni. Unico problema, non da poco, è l’acquaticità: qui proprio non c’è verso, bisognerà tornare in pieno inverno, notoriamente il periodo più siccitoso dell’anno e durante il quale si verificano gelate. Solo in quel momento l’esplorazione è tentabile, altrimenti significherebbe andare a cercarsele.

Insomma, per quanto sperassimo di portare a casa un pò di metri nuovi in più, forse la festa è solo rimandata e c’è comunque di che gioire.

Torniamo sui nostri passi, decidiamo di lasciare nella forra un pò di materiali non deperibili e invece raccattiamo tutto quello che è opportuno non rimanga lì troppo a lungo, visto che probabilmente si tornerà da queste parti non prima di un paio di mesi.

Poi con buoni ritmi ci incamminiamo lungo la via del ritorno.

Manco a farlo apposta, troviamo gli altri a Krollohill (salone nei pressi dell’ingresso), come la settimana precedente e con calma siamo tutti fuori, accolti da una (purtroppo imprevista!!!) fastidiosa pioggia battente.

E’ vero che siamo già tutti belli fradici…ma cambiarsi all’asciutto non sarebbe stato male…

Ci scambiamo con gli amici delle Nottole alcune considerazioni, purtroppo però il tempo non è molto, sono già le 21:00 passate e il coprifuoco si avvicina, inoltre la pioggia rompe alquanto.

Ci salutiamo e tutti a casa, ci saranno altri momenti per disquisire ed elucubrare.

Alla fine osservando il rilievo portiamo a casa “solo” circa 50 metri nuovi…ma nell’insieme il nuovo settore “ferroviario” ha già superato i 300 metri nuovi ed il potenziale, viste le 3/4 vie da sondare, è ancora lì del tutto immutato.

Osservandone il posizionamento in pianta rispetto al complesso, si vede che in corrispondenza di GRECO PIRELLI il meandro retroverte e che, in pratica, siamo quasi sotto alla valletta (rispetto alla superficie esterna circa 50 metri sotto) in un punto in cui, in più di una occasione, abbiamo riscontrato che il torrente esterno sembra essere “drenato” misteriosamente (in quel punto sparisce quasi completamente o diminuisce molto l’acqua).

Staremo a vedere. Tanto sappiamo benissimo tutti quanti che la grotta dispone…e ci smentisce spesso con estrema facilità!!!

Un ringraziamento agli amici delle Nottole per la compagnia e per il sempre più fattivo e concreto supporto nelle ricerche.

Si chiude così un’altra bella giornata di esplorazioni, utile e divertente assai.

Greco Pirelli…a strapresto!!!

Maurizio

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