Autore del report: Maurizio Greppi /Claudio Forcella

Partecipanti PS: Claudio Forcella (PS-GS Valle Imagna) / Aldo Gira (PS-SCO) / Francesco Rota (PS) – Maurizio Greppi (PS-SC Lovere)

Obiettivo: Verifica  circolazione arie a Qator; prosecuzione disostruzione a Piastre Magique

Oggi siamo io (Maurizio Greppi), Aldo Gira, Francesco Rota, Claudio Forcella.

Prosegue l’attività di riesplorazione delle varie grotte più importanti scoperte gli anni scorsi nella Valle di Fonteno, le cui indagini si erano interrotte prematuramente e che dalla scorsa estate sono riprese alla stragrande.

Oggi l’obiettivo è duplice: verificare i flussi d’aria a Qator e proseguire le esplorazioni a Piastre Magique.

L’uscita è stata pianificata soprattutto in funzione del Meteo dei giorni precedenti che annunciava quella che forse sarebbe potuta essere l’ultima ondata di gelo prevista per questo inverno: quale migliore occasione di riverificare il movimento dei flussi d’aria a Qator?

L’invito è a rileggere i report dello scorso Agosto e Settembre per rinfrescarsi la memoria su dove ci eravamo fermati… 

Qator era di fatto l’obiettivo principale; poi, essendo in 4, anche per rispettare al 100% le prescrizioni anti-Covid, la cosa più logica è suddividersi su 2 grotte diverse e ovviamente la scelta non può che ricadere su Piastre Magique, il cui accesso è a poche decine di metri da Qator e dove le attività proseguono con costanza da Settembre scorso.                                

Il ritrovo è per il solito rito della colazione alla mitica forneria di Solto Collina verso le 9:00, sempre molto piacevole.

Passaggio a recuperare il materiale a casa del nostro efficientissimo magazziniere

a Fonteno e poi subito in valle direzione Monte Sicolo (vetta circa 1270 mslm).

Le temperature sono tutt’altro che rigide però: piuttosto, si respira una piacevole arietta primaverile.

Se da un lato questo è bene, soprattutto durante la “vestizione”, dall’altro capiamo subito che probabilmente da Qator non avremo nemmeno stavolta le risposte tanto attese.

In compenso gli sterrati sono ormai praticamente puliti e non abbiamo nessuna difficoltà nell’ascesa verso le creste.

Solo gli ultimi tornanti presentano ancora tracce di neve ma completamente fradicia e ormai in via di scioglimento.

Dove il sentiero si biforca ci salutiamo, io e Francesco seguiremo il sentiero più alto che prosegue sulle creste, Aldo e Claudio stanno più bassi addentrandosi nel boschetto.

L’AVVICINAMENTO IN CRESTA AI MASSICCI CHE SEPARANO LA VALLE DI FONTENO DALLA VAL CAVALLINA.

           QUI SOPRA: TRACCIA AVVICINAMENTO A QATOR. PIASTRE MAGIQUE SI TROVA NEI PRESSI.

Per la descrizione dell’attività a Qator lascio la parola al buon Claudio…

Siamo Aldo e Claudio.

L’area circostante dell’ingresso di Qator si presenta sgombra della neve presente settimana scorsa. La  prima valutazione della portata di aria all’ingresso che speravamo corposa si rivela esigua. Purtroppo l’innalzamento delle temperature ha causato il tracollo della corrente di aria presente fino a pochi giorni fa.

Comunque scendiamo velocemente al fondo e facciamo una valutazione delle possibili prosecuzioni esplorative. Si tratta tre meandrini che terminano tutti su buchi verticali di dimensioni simili del diametro di una trentina di centimetri. Il lancio di sassi per cercare di capirne la profondità non danno grandi risultati. Forse qualche metro….

La ricerca di correnti d’aria con l’ausilio di bacchette d’incenso si rivela infruttuosa. Decidiamo di uscire effettuando il rilievo di tutta la cavità.

Fuori ci concediamo una pausa pranzo con il gradevole tepore di un sole primaverile prima di raggiungere i compagni sul fondo di Piastre Magique.

Claudio Forcella

                                            CLAUDIO IN USCITA DA QATOR: LA TUTA NON E’ MOLTO PULITA…

Al report di Claudio mi permetto di aggiungere alcune riflessioni, da lui stesso suggerite.

Osservando il rilievo, le prosecuzioni scoperte si sviluppano di fatto in maniera del tutto imprevista: la grotta, anzichè approfondirsi in direzione del fondovalle seguendo la direzione degli strati, si sviluppa in direzione esattamente opposta (verso Ovest). Che significato abbia tutto ciò al momento non è dato saperlo…sembra solo l’ennesima conferma che le grotte sorprendono sempre e che “il carsismo non è una scienza esatta”. Senza effettuare il rilievo topografico (in condizioni assai difficili vista la grande quantità di fango presente a livelli record) inoltre, sarebbe stato davvero impossibile accorgersi di questo aspetto, nonostante il modesto sviluppo della cavità.

                                        SOPRA: RILIEVO TOPOGRAFICO DI QATOR (SEZIONE E PIANTA).

Condividiamo che, anche se per quanto riguarda lo studio del flusso d’aria quella di oggi a Qator sia stato un passaggio a vuoto, la grotta meriti almeno un ulteriore approfondimento ma questa volta in periodo pienamente estivo.

La scoperta dei nuovi ambienti è avvenuta in tarda estate/inizio autunno 2020: grande esultanza per le prospettive iniziali, salvo poi riscontrare che purtroppo l’aria (in circolazione estiva ma con temperature esterne vicine a quelle interne) si perdeva completamente ed era impossibile stimare quale fosse la prosecuzione con il potenziale esplorativo più elevato; il ragionamento, del tutto corretto, è stato di riverificare il giro dei flussi d’aria in piena circolazione invernale con l’aria “sparata in faccia” dal meandro di turno. Purtroppo siamo rimasti un pò “fregati” dal Meteo che prevedeva gelo siberiano questa settimana e invece l’aria che si respira è quasi più da inizio Primavera…va beh.

L’appuntamento con Qator dunque è per Luglio: in piena e decisa circolazione estiva da ingresso meteoalto, muniti di incenso seguiremo l’aria sperando che si diriga bella decisa e convinta verso la prosecuzione cercata. Così come avvenuto lo scorso autunno del resto, con il faticoso superamento della frana alla base del pozzo d’ingresso. Anche in quel caso avevamo seguito l’aria che, dall’ingresso, veniva risucchiata sotto ad una lastra calcarea sepolta dal fango…

Anche in assenza d’aria, probabilmente tenteremo in corrispondenza di una delle prosecuzioni all’apparenza più invitanti, visto che poco oltre l’ambiente sembra allargarsi almeno un poco.

A presto Qator!

                                                           DUE LOSCHI FIGURI (SPORCHI MA SODDISFATTI) !

Per quanto riguarda Piastre Magique, oggi è la volta di Francesco Rota di cimentarsi per la prima volta con questa cavità che, dritta come un fuso, si immerge quasi a 45° in pieno interstrato per circa 150 metri complessivi all’interno del Monte Sicolo.

Ormai la campagna esplorativa sta coinvolgendo sempre nuovi soci che, con un certo entusiasmo, vogliono dare il loro contributo seguendo il richiamo e l’appeal della possibile giunzione (Piastre Magique è risultata collegata con traccianti aerologici al gigantesco complesso che si sviluppa a fondovalle), con ostica disostruzione in laminatoio, avvolti da un deciso flusso d’aria e con il materiale che rotola per interminabili secondi e decine di metri verso l’oscurità sottostante…

                                                           ALDO CONTEMPLA L’INFINITO…E OLTRE…

Rimuoviamo la grata di sicurezza posta sull’ingresso e dopo un veloce spuntino scendiamo al fondo, con Francesco che si gode appieno il viaggio infernale lungo la via “Piolanza”.

Prima di cominciare i pesanti lavori lungo la “Via dei Bronchi”, invito Franz a farsi un giretto anche nell’altro fondo “La Via Concra”. Quest’ultima era sicuramente la via principale: ambienti grandi e ampi (si sta tranquillamente in piedi) ma attualmente a pavimento è tutto franato e a soffitto tende a chiudere su concrezione. Avevamo cominciato uno scavo in mezzo alla frana, dal quale arriva un leggero flusso d’aria, poi avevamo interrotto per dedicarci alla “Via dei Bronchi” (il ringiovanimento), dalla quale il flusso d’aria sembra complessivamente molto più rilevante. Ora vedremo come proseguono i lavori poi sicuramente riprenderemo in considerazione anche la “Via Concra”.

Io e Francesco ci diamo dentro per circa 4 ore.

Purtroppo la nostra attività è funestata da numerosi imprevisti e inconvenienti tecnici, tra cui la quasi immediata perdita dello scalpello, che sentiamo rotolare sferragliando a lungo inghiottito dall’oscurità…

Fatto sta che oggi recuperiamo meno metri (centimetri…) rispetto alle precedenti occasioni. Anche i tempi imposti dal coprifuoco serale (ci accordiamo infatti con Aldo e Claudio per un ritrovo al fondo di Piastre Magique verso le ore 17:00) non consentono margini di manovra.

Complessivamente a stento meno di 2 metri e senza che la visuale dinnanzi a noi consenta di fantasticare più di tanto: il lavoro sarà ancora lungo e solo la costanza potrà eventualmente premiarci.

Ma la sfida è avvincente e il richiamo degli abissi sottostanti lo avvertiamo forte e chiaro. Il sogno di una nuova, seconda e storica kilometrica giunzione è sempre vivo e, per quanto ci riguarda, l’imperativo è continuare a crederci tantissimo…

FRANCESCO NEI PRESSI DELL’IMBOCCO AL LAMINATOIO DOVE VENGONO PORTATI AVANTI I LAVORI DI ALLARGAMENTO.

Siamo fuori prima delle 18:00 e in paese verso le 18:40 senza alcun intoppo.

Un’altra bellissima e utile giornata e sempre nuovi tasselli di carsismo si aggiungono senza soluzione di continuità al mosaico esplorativo…

Maurizio Greppi