Partecipanti Progetto Sebino: Perucchini Gianluca (anche Speleo CAI Lovere)

Partecipanti gruppi esterni: Roberto Facheris, Ilaria Bonacina, Giorgio Pannuzzo, Laura Morandi (GSB Le Nottole); Devis Magri, Ottavia Piana (Speleo CAI Lovere); Francesco Merisio (Speleo Club Orobico).

Ci troviamo alle 8.00 a Solto collina per la colazione, oggi siamo in tanti e le aspettative (per lo meno le mie) anche.

Facciamo un breve briefing sulla situazione esplorativa e siamo pronti a partire: abbiamo due risalite da fare e dobbiamo proseguire sulla principale di Galaxy Express 999: io punto a quest’ultima opzione, Giorgio pure. Qualcun altro è quasi già col trapano in mano…

Appena entrati vediamo che c’è più acqua del solito, a inizio settimana ha piovuto parecchio e la grotta ne risente per un po’. Scendiamo rapidi alla Sala dei 3 Fiumi e risaliamo per quei saltini che ormai inizio a conoscere a memoria; giunti a Greco Pirelli diviene evidente che le cose saranno più complicate del previsto: la risalita è interessata da una copiosa cascata d’acqua…

Gianluca, Roberto e Ilaria si immolano per la causa, salgono e spostano l’armo.

La cosa si ripete alla risalita successiva, lungo il proseguo del ramo, anche se stavolta sono io a bagnarmi (credevo di averla scampata…), con Gianluca sempre davanti quasi fosse impermeabile. Spostiamo anche questa corda, ma per tempistiche saltate e regime idrico decidiamo di cambiare un po’ il programma per ottimizzare l’uscita.

Io scendo e con Giorgio andiamo a rilevare il ramo Carugate-Milano (già raggiunto ed esplorato da soci SCO la scorsa settimana); Francesco ci precedeva in quelle zone a dare un’occhiata; gli altri proseguiranno alla volta della risalita idealmente sotto a Macignopoli (camino Mr. Mazzetta); ci diamo come orario le 18.00 al bivio, usando un cordino per segnare il passaggio.

Carugate Milano

Io e Giorgio rileviamo preceduti da Francesco che ci spiana la strada attrezzando qualche saltino.

L’ambiente in questa diramazione è ampio e concrezionato, le colate gialle sulle pareti quasi nere, richiamano alla mia mente la parte terminale di Hydrospeed, anche se in questo caso, la roccia è estremamente fragile e si sgretola quasi ovunque al minimo tocco.

Arriviamo a una zona un po’ franosa, dove si passa senza problemi di dimensioni, ma con qualche attenzione, quindi giungiamo a un camino alto circa 12 m con un arrivo d’acqua. Alla base Francesco nota foglie e feci di ghiro: anche qua non siamo molto lontani dall’esterno.

La via prosegue ancora, ma è piuttosto stretta, Giorgio disostruisce a mani nude e in men che non si dica diventa transitabile, anche se piuttosto instabile; Francesco allora procede a dare un’occhiata preliminare e poi torna indietro ragguagliandoci sulla situazione: dopo circa 30 m si arriva a una frana da cui arriva l’acqua.

Sono le 18.30, dovevamo essere al bivio mezz’ora fa, per cui ci incamminiamo sulla via del ritorno; quando si tornerà sarà opportuno fare un po’ di disgaggio.

Al bivio vediamo che gli altri sono già passati, più ligi di noi alla tempistica, comunque ci ricompattiamo alla Sala dei 3 Fiumi e usciamo tutti assieme.

Galaxy Express 999

Gianluca nel frattempo è risalito sotto l’acqua al camino Mr. Mazzetta in zona Macignopoli, dice che la sommità è parecchio instabile e che ci sarà da smazzettare… ma che va anche lì!

Fatta la risalita hanno preso anche loro la via del ritorno sia per tempistiche che per “eccesso di idratazione”…

Alle 22.00 siamo già con le gambe sotto al tavolo e rilievo alla mano, vediamo che la zona del camino a Carugate-Milano potrebbe essere in zona Buco Bata (confermato poi da Claudio due giorni dopo, una volta messo assieme al resto il pezzo di rilievo e fatti i conti con meno stanchezza).

Ottavia


Sabato 7 agosto

Nueva Vida

Ramo Carugate-Milano

Dopo vari “punti” di ritrovo e gestioni logistiche ( colazioni, acquisto cibo per la grotta, carico/scarico auto) siamo all’ingresso di Nueva Vida, arriviamo alla partenza delle risalite del Ramo Locomotiva e mentre Gianluca e Roberto sistemano gli armi di alcuni saltini per stare lontani dall’acqua vado a vedere il ramo Carugate-Milano esplorato da Marco e Lorenzo la volta scorsa.

Superato il traverso a soffitto si prosegue in comodo meandro che conduce ad uno slargo con una bella colata calcitica battuta da 2 arrivi d’acqua provenienti da grossi camini di almeno 15 metri d’altezza. Si arriva quindi alla prima risalita: molto bella con cascatella concrezionata. Proseguo in meandro in risalita con alternanza di belle pozze e scomodi spuntoni alle pareti, arrivo alla seconda risalita già armata e alla sommità il ramo prosegue con almeno 4 cascatelle mediamente arrampicabili alternate a tratti di meandro con pozze concrezionate. Continuo in risalita su grossi blocchi di roccia accatastati sino ad un parete di frana superabile agevolmente stando alti, l’acqua che bagna tutto il percorso fatto fino a qui arriva da sotto, dopo circa 6 metri di arrampicata arrivo alla base di un camino di una decina di metri con un leggero stillicidio. Sulla destra c’è un terrazzino con notevole accumulo di foglie, rametti ed escrementi di ghiro, appena a sinistra uno stretto meandro scende fino a ritornare sulla via attiva oltre la frana e da cui arriva molta aria… costruisco un omino di pietra come segnale e torno sui miei passi prima che gli altri si preoccupino non vedendomi tornare.

Quando sono nei pressi del traverso incontro Ottavia e Giorgio che stanno cominciando il rilievo di questa diramazione perché nell’altra le cose vanno per le lunghe per la sistemazioni degli armi.

Mentre loro 2 rilevano io prendo trapano, corde e attacchi e risalgo il ramo sistemando alcuni armi e attrezzando alcune risalitine per rendere l’ambiente un pochino migliore… ci ricongiungiamo alla base dell’ultimo camino, qui Giorgio si mette a disostruire a sassate l’imbocco del meandrino che torna sull’attivo. Nel giro di una ventina di minuti il passaggio è aperto (un po’ preoccupante per la parete di sinistra fratturata) ma mi ci infilo e scendo al torrentello, percorro circa 30 merri di meandro fino a un’altra frana da cui arriva l’acqua, al di sopra c’è un grosso camino di almeno 20 metri con un po’ di stillicidio. Vista l’ora torniamo giù e raggiungiamo gli altri nel ramo principale diretti all’uscita. Verso le 21e30 siamo alle auto e poi in pizzeria.

(Successivamente abbiamo scoperto che Marco e Lorenzo si erano fermati appena sopra la seconda risalita, quindi da lì in poi è stata tutta nuova esplorazione… bene bene)

Francesco Merisio

SCO CAI Bg