Partecipanti PS: Perucchini Gianluca (anche Speleo CAI Lovere)

Partecipanti gruppi esterni: Lorenzo Rota (S.c.o.) Giorgio Pannuzzo, Cristina Iannuzzi (G.S.B. Le Nottole).

Oggi siamo carichi, le ultime esplorazioni con Ottavia ed Alberto hanno lasciato buoni presupposti per oggi……si esplora!!!!!

Ci troviamo nelle mie zone visto che Lorenzo Rota, Giorgio e Cristina sono di strada. Ci incontriamo a Borgo di Terzo per colazione  e poi via: destinazione Tender in Nueva Vida!!!

Circa alle nove siamo pronti ed entriamo.

Per Cristina è la prima volta qui e nonostante tutto per le 13:00 siamo nell’ultima saletta trovata che porta al bivio da esplorare.

Facciamo due squadre: io e Lorenzo andremo a Polar Express, mentre Giorgio e Cristina verso un altro ramo (battezzato “Empire State Express”).

Giorgio si infila nella condotta di destra dove l’ultima volta mi ero  infilato per una ventina di metri in un meandro transitabile a mazzettate.

Il lavoro loro è egregio e minuzioso infatti puliscono bene il passaggio da spuntoni e lame, classiche del calcare di Moltrasio che ci accompagna in queste condotte.

Trovano una prima deviazione che sembra continuare ma che non sondano e proseguono nella via che sembra essere quella principale. La condotta continua transitabile fino ad arrivare ad un camino di 10m dove  sono presenti un cunicolo da tre metri ed un arrivo di acqua da sondare.

Decidono di fermarsi e di ritornare passando prima a trovare noi due per vedere come siamo messi e se possibile iniziare ad uscire. Ci avvisano, la situazione è tranquilla e con calma si vviano verso l’uscita. Esplorati un 70m circa.

Gianluca

RACCONTO DI LORENZO…..

Sempre lieto di essere costantemente informato dei progressi e delle attività in programma nel complesso Bueno Fonteno – Nueva Vida mi si offre la possibilità di dare una mano alle attività esplorative in vista per il 26 dicembre 2021 nonché di sgranchirmi e recuperare sul bilancio tra calorie assunte nel periodo natalizio e quelle bruciate.

Al rendez-vous di prima colazione mi trovo con Gianluca Perucchini, Giorgio Pannuzzo e Cristina Iannuzzi: piccola ma allegra squadretta. La destinazione è uno degli innumerevoli fronti esplorativi. Alle 9.15 circa siamo belli e pronti all’ingresso.

La progressione fino alla Sala dei Tre Fiumi è asciutta e calda. Si sale poi per Curva Salina e, al bivio, si prende per il ramo Tender dove ci attendono i lavori.

La progressione non è agevolissima… soprattutto nel meandro-cunicolo di Tender che porta poi ad un’ultima  saletta dove alle 13.00 circa ci concediamo un bel pranzetto.

Cristina, in pieno spirito natalizio, condivide con noi il panino farcito con insalata russa (!!!) e ci delizia con un mini panettone Balocco (oltre che con il suo dolce sorriso).

Alle 14.00 passate ci prepariamo quindi al duro lavoro.

Ci si divide in due squadre: Giorgio e Cristina si dedicano ad un ambiente in risalita, il Ramo Empire State Express.

Io e Gianluca invece ci dedichiamo ad una risalita in una saletta-camino comunicante con la sala dove abbiamo pranzato. L’obbiettivo è raggiungere un arrivo d’acqua da meandro immagino adocchiato nelle precedenti esplorazioni.

Risaliamo in libera due “facili” saltini e guadagniamo una nicchia. L’arrivo d’acqua è poco più in alto ma sulla parete opposta.

Gianluca si appresta alla risalita e io a fargli sicura. Messo e guadagnato il primo rinvio al momento di provare a passare dall’altra parte mi dice di intravedere più sopra qualche possibile ambiente.

Gli suggerisco di provare a risalire prima verso l’alto per vedere cosa c’è. All’arrivo d’acqua ci si può arrivare pendolando in discesa.

Messo quindi un altro paio di rinvii riesce ad arrivare ad una sorta di scivolo detritico (almeno è quel che ricordo di aver capito dalla nicchia in cui son riparato a far sicura) ma non sembrano esserci prosecuzioni.

Sistemato il doppiaggio per consentire l’accesso alla prossima sessione di rilievo nel ridiscendere, intrufolandosi nello spazio al di là di un masso incastrato, riesce a guadagnare la finestra dell’arrivo d’acqua.

Con gli spezzoni di corda a disposizione sistema la campata verso l’ambiente alto della sala-camino e quella di accesso al meandro con l’arrivo d’acqua.

Questo che sarà chiamato Polar Espress si rivela essere un meandro che sale dove si può apprezzare qualche colata o concrezione con segni di erosione dell’acqua.

Camminiamo risalendo questo meandro impostato su frattura che ci porta alla base di un caminetto.

Nel progredire in questo ambiente sentiamo distintamente i colpi di mazzetta/martello dell’altra squadretta. In un frangente m’è pure sembrato di sentire netta la loro voce: o perché erano rientrati alla saletta di partenza oppure perché passati in qualche ambiente comunicante, in alto, con il nostro (lo diranno i rilievi).

Ci intrufoliamo in un meandro-cunicolo, meno agevole di prima fino ad una piccola saletta. Dall’alto arrivano due cunicoli che prima io e poi il buon Gianluca non ci si esime dall’indagare.

Nel frattempo Cristina dalle retrovie ci raggiunge per informarci che lei e Giorgio si avviano sulla via del rientro.

Per raggiungere i due arrivi dall’alto bisogna supplire alla precaria contrapposizione offrendo ai piedi una spalla d’appoggio (da qui si pensa a nominare il ramo o la sola saletta “dei trampolieri”). Quella di Gianluca, pur cercando di non approfittarne troppo, si dimostra alquanto solida.

L’arrivo a destra a mo’ di laminatoio non lascia grandi possibilità di prosecuzione.

Nell’altro dopo un mio primo tentativo vi si infila Gianluca che, per una buona lunghezza, si agevola il passaggio a suon di continue mazzettate in quel che risulta essere un sempre più stretto e ostico meandrino sempre impostato su frattura.

Non v’è circolazione d’aria. Una costa di roccia più prominente e consistente ci costringe a desistere dal continuare.

Soddisfatti delle nuove lunghezze percorse di cui si azzarda qualche stima cominciamo anche noi il rientro dopo esserci rapidamente rifocillati.

Da segnalare la presenza di piccole ossa e resti di scheletrini sui detriti e sul fango a pavimento.


 così come di diverse condottine scavate nel fango con al loro ingresso palline di fango riversate fuori che Giorgio ci aveva già fatto notare (le foto sono di Giorgio Pannuzzo). Probabilmente sono il segno della presenza di ghiri o piccoli roditori.
Nel tratto tra la Sala dei Tre Fiumi e l’ingresso raggiungiamo Giorgio e Cristina.
Verso le 22.00 siamo fuori, stanchi ma come sempre felici e soddisfatti.

Lorenzo Rota

Speleo Club Orobico CAI Bergamo