Partecipanti PS: Gianluca P.

Partecipanti gruppi esterni: Federico B. ( GSM Montorfano), Riccardo T.

Ottavia P. Giorgio R. (SCL Lovere).

Oggi siamo cinque :Ottavia, Gianluca, Giorgio, Riccardo e io.

Ritrovo alle 7:30 al parcheggio sotto la piazza e via, per le 8:00 siamo già all’ ingresso. Procediamo spediti e in circa tre orette e mezza siamo a destinazione: No Trano. Qui ci dividiamo: Ottavia e Giorgio pensano alla risalita lasciata in sospeso l’ ultima volta; purtroppo chiude quindi procedono a disarmare.

Nel mentre Gianluca mostra a Riccardo e me il  meandro che non avevano finito di esplorare la volta precedente. Avanziamo rapidamente fino al bivio dove si era interrotta l’ esplorazione, qui il meandro si divide in due rami, ci infiliamo subito in quello sinistro, avanziamo faticosamente fino ad una stanzetta dove si apre un cunicolo fossile che purtroppo é ostruito dal fango qualche metro più avanti. Continuiamo allora lungo il meandro principale raggiungendo un’ altra stanzetta, da questa il meandro avanza ancora una decina di metri per poi chiudere sul fondo in un crollo, si sente una leggera brezza ma provare a passare é impensabile date le dimensioni estremamente ridotte dell’ ambiente. Torniamo al bivio e ci intrufoliamo nel ramo di destra, decisamente più stretto e scomodo del precedente che ci costringe a continui sali scendi  manovre da contorsionisti per avanzare. Arriviamo ad un punto dove sulla sinistra si incrocia un cunicolo fossile, quasi sicuramente quello trovato in precedenza, i due meandri erano collegati prima che il fango occludesse il passaggio.

Continuiamo lungo il meandro finchè viste le tute a brandelli e la sempre maggiore difficoltà ad avanzare ci fanno dichiarare chiusa l’ esplorazione.

Torniamo quindi indietro dove gli altri hanno finito il loro lavoro.

Resta da rilevare il meandro a cui ci dedichiamo Ottavia, Riccardo e io mentre Gianluca e Giorgio si dilettano in un’ altra piccola risalita.

Purtroppo anche questa risalita non porta da nessuna parte.

Non avendo più zone da esplorare disarmiamo tutto il ramo e, carichi come muli, con le corde recuperate ci avviamo fradici verso l’ uscita pensando già alla consueta pizza post esplorazione.

Federico