Partecipanti PS: Gianluca P. Alessandro M.

Partecipanti gruppi esterni:  Samuele P. Andrea C. Michele R.  (G.S.B.LE Nottole), Federico B. (gruppo Montorfano), Riccardo T. (G.G.B), Daniele P. Alessio R. (Gruppo speleo Busto Arsizio).

Oggi siamo in nove… un bel gruppo, quindi si può pensare di fare quattro squadrette visto che esploriamo tutti nella stessa zona.

Nonostante il numero scendiamo abbastanza veloci, siamo per mezzogiorno circa alla base del camino di Stu-Pende, nella sala Aldo mettiti a posto.

Qui, ci dividiamo in quattro squadre con i seguenti compiti:

Squadra uno: Michele e Andrea si dedicano ad esplorare una condotta vista l’ultima volta alla base del pozzo sceso.

Squadra due: Daniele e Pende, risalita in un arrivo poco prima del sifone.

Squadra tre: Monaci e Federico, attaccano una risalita nel salone per raggiungere un camino.

Squadra quattro: io Alessio e Riccardo per continuare ad esplorare la condotta trovata da me e Aldo già denominata Sopraldo.

Io e Riccardo iniziamo la topografia, mentre Alessio ci fa strada smussando i passaggi più scomodi, percorriamo i primi quaranta metri visti l’ultima volta… continuiamo tra vaschette e passaggi più o meno agevoli fino ad arrivare ad una saletta con una grossa pozza che per attraversarla si fanno i numeri da circo… dopo ci troviamo in un trivio, con una condotta a destra, una a sinistra e quella frontale che deve essere la continuazione di quella da cui siamo arrivati.

Continuiamo diritti, lavoriamo un passaggio stretto, e percorriamo una decina di metri in un cunicolo un pò fangoso… e ad un certo punto una colata di concrezione permette di passare solamente a Alessio e Riccardo… passati alcuni minuti, sentiamo delle voci… non capiamo…

Alla fine la voce è quella di Andrea che assieme a Michele hanno percorso un ramo in salita che congiunge con il nostro.

Non riusciamo a raggiungerli per poco ma si può chiudere l’anello di topografia con una “sparata” di disto x.

Ritorniamo al trivio e percorriamo la condotta di destra, un cunicolo di un metro per un metro circa con letto concrezionato e vaschette che stiamo attenti a non inquinare visto i bellissimi cristalli formatosi al loro interno.

Percorreremo una trentina di metri e la condotta si trasforma, il concrezionamento sparisce e si passa in un interstrato che va ad abbassarsi… fa’ un po’ impressione, sopra la nostra testa uno strato nero di selce accompagna tutto il tragitto fino ad arrivare ad un restringimento, i miei soci passano, io ci provo a fatica ma non riesco… il casco passa giusto giusto ma io no…

Non ho idea di come abbiano fatto a passarlo… beh torno alla saletta ed aspetto il loro ritorno.

Dopo una ventina di minuti vedo le loro luci… mi raccontano che hanno percorso ancora una quarantina di metri ma che poi diventa impercorribile.

Ora non resta che percorrere la via di sinistra, che apparentemente sembra grossa, entriamo salendo su una colata di concrezione scavata dall’acqua, oltre si aprono abbienti transitabili e topografiamo con molta facilità.

Dopo circa un centinaio di metri arriviamo ad un punto ceco… sembra che chiuda, si vede solo l’arrivo di acqua che sbuca da una condottina… i miei soci sembrano stanchi e quindi ci dò un occhiata per vedere se almeno riesco a creare un passaggio a loro.

Dopo qualche mazzettata riesco a fare cadere due massi, poi continuo a mazzettare spuntoni e nasi attorno a me.

Riesco a passare, oltre si alza e inizia ad essere largo… molto largo…

Mi trovo in una sala che quasi subito riconosco… abbiamo giuntato nell’ambiente trovato arrivando da Stu-Pende… potrebbe essere una delusione ma anche no visto che abbiamo chiuso un punto di domanda in discesa.

Diciamo che l’ora si è fatta tarda e che meglio ritornare da dove siamo arrivati con una topografia di 270m ed una bella esplorazione.

Tornati al salone troviamo Pende  che ci racconta che squadra tre ha risalito il camino con non poche difficolta visto la roccia marcia per poi capire che chiudeva senza speranza…

Squadra uno ha esplorato e topografato 265m in una bella condotta leggermente in salita che ha portato in un ambiente grosso e frastagliato che per continuare necessitava di una risalita con qualche chiodo per evitare di farsi del male…

Gli altri sono già partiti verso l’uscita, ricomponiamo i sacchi e usciamo.

Ora lascio spazio al racconto di Daniele e della loro explorazione.

Gianluca

Venerdì 3 Gennaio io (Daniele) ed il mio socio del GGG Alessio decidiamo di inaugurare il nostro 2025 speleologico andando in trasferta in quel dell’ abisso di Bueno Fonteno. Ci troviamo di buon ora verso le 8:00 con Gianluca e gli altri compagni di uscita (9 persone totale). Dopo una vitale colazione ci dirigiamo verso Fonteno. Arrivati prepariamo i sacchi, ci vestiamo e verso le 10:00 entriamo in grotta. Una discesa veloce, senza intoppi ci porta verso le 12:00 circa alla sala di arrivo dove vengono divisi i compiti tra le varie squadre di lavoro. Io assieme a Samuele andremo verso il sifone, poco prima saliamo e attrezziamo la risalita numero uno, circa 4 metri. Salito questo tratto vediamo che la grotta sale ancora, altra risalita di circa 6/8 metri, superata questa finalmente vediamo sulla destra una finestra a circa 3/4 metri. Samuele arrampica questo ultimo tratto, piazza la corda e io lo raggiungo poco dopo. La grotta va! Lasciamo gli zaini ed il materiale in eccesso per infilarci in quello che sembra un meandro molto promettente.
Fin da subito però ci rendiamo conto che è molto stretto e spigoloso. Samuele in testa si apre la strada a colpi di martello, il meandro si presenta leggermente bagnato sul pavimento, con molte stalattiti, numerose sono di colore bianco latte. Il meandro prosegue sempre in leggera salita con varie curve a destra e sinistra. Dopo circa 80 metri arriviamo in un punto dove il soffitto si è scollato, il passaggio si fa stretto, tanto che io non riesco a passare (maledetto sterno).
Samuele invece passa, mi racconta di un ambiente leggermente più largo con però 2/3 passaggi stretti fino a quando la sua voce si fa sempre più distante, vuol dire che di strada ne stà facendo parecchia. Dopo 1 oretta fa finalmente ritorno, mi racconta di essere arrivato in una saletta splendida, con una colata bianchissima dove in sommità gli sembra di vedere una prosecuzione. Fatte le considerazioni del caso e visto l’avvicinarsi dell’ orario di ritorno decidiamo di fermarci lì, raggiungiamo il resto del gruppo e facciamo ritorno verso l’uscita.

Daniele