ABISSO NUEVA VIDA DOMENICA 02 FEBBRAIO 2020
Partecipanti:
GREPPI MAURIZIO (PS/Speleo Cai Lovere) – GIANLUCA PERUCCHINI (PS/Speleo CAI Lovere) – GUIDO CASARI (GSV Talpe) – GIORGIO TOMASI (GSV Talpe) – ZSILVIA RADOS (GSV Talpe) – GIORGIO PANNUZZO (GSB Le Nottole) – LUCA Q. (GSB Le Nottole)
Domenica 2 Febbraio riusciamo ad organizzare quasi all’ultimo una nutrita squadretta mista PS/Speleo CAI Lovere/Talpe e Nottole con meta l’Abisso Nueva Vida.
Uno degli scopi principali dell’uscita, priva di velleità esplorative esagerate per questioni di tempo, è proprio accompagnare alcuni dei partecipanti per un giro conoscitivo nella grande “gemella” di Bueno Fonteno visto che molti ancora non l’hanno vista e sono incuriositi.
Una volta che tutti avranno preso coscienza delle numerose possibilità esplorative (anche in zone abbastanza vicine all’ingresso) ci si potrà organizzare per sondarle una ad una…
Ovviamente, già che ci siamo, l’idea è di proseguire una piccola esplorazione in risalita interrotta alcuni anni prima presso la Sala dei Tre Fiumi.
Questa risalita, complessivamente di una quindicina di metri ed effettuata da me e Gatti Fabio, ci aveva condotto in una sala di buone dimensioni (10 x 8 circa) sotto ad un ulteriore camino da risalire (circa 15 metri) con un piccolo arrivo d’acqua: nell’insieme piuttosto interessante.
Quindi il giorno prima ho organizzato tutto il necessario: trapano, moschettoni da armo, rinvii, trapano, staffe, ecc. ecc.
La mia proposta sarà di far effettuare questa risalita (il ramo si chiama “Curva Salina”) allo scatenato Gianluca Perucchini, tra gli ultimi soci arrivati (2018) ma assai assiduo e che sta letteralmente bruciando le tappe partecipando ad esplorazioni ormai di un certo livello (e non solo nell’area carsica del Sebino!).
Ritrovo al Bar Centrale di Solto Collina per una veloce colazione verso le h 8:00. Poi subito a Fonteno in piazza, suddivisione in 2 autovetture di materiali e persone e via verso la Valle di Fonteno.
Uno bel sole caldo ci accompagna lungo il tragitto: per quanto gradevole, è davvero del tutto anomalo!
Sembra primavera…
Siamo in tanti e non particolarmente carichi, abbiamo un sacco a testa ma niente di così pesante.
Arrivati all’ingresso il flusso d’aria non è violento, tutt’altro, in coerenza con temperature esterne piuttosto miti e probabilmente prossime a quelle interne (c’è quindi una condizione di stallo).
La progressione procede piacevolmente e i commenti da parte di chi vede l’Abisso Nueva Vida la prima volta sono ovviamente più che positivi.
D’altronde i grandi ambienti non mancano, così come l’acqua che inevitabilmente aumenta di portata, man mano che si scende, proveniente da numerosi arrivi, molti dei quali sempre ignorati (semplicemente per questioni di priorità e di tempo) ma che sono in grado di stimolare le nostre fantasie esplorative.
Nei mesi scorsi due di questi rami in risalita sono stati esplorati ma hanno portato a passaggi intransitabili e con scarse possibilità di prosecuzioni importanti.
Dopo esserci chiariti un pò le idee e fatte le valutazioni del caso decidiamo comunque di mantenere l’obiettio iniziale e cioè arrivare fino alla Sala dei Tre Fiumi per poi dividersi.
Una squadretta proseguirà nel suo giro di perlustrazione per affacciarsi almeno fino all’incredibile pozzo da 170 metri (Pozzo dell’Infinito) che è sicuramente capace di evocare piacevoli suggestioni a chiunque; io, Pannuz e Gianluca ci dedicheremo al proseguo della risalita a Curva Salina.
Arrivati alla Sala dei Tre Fiumi ci riposiamo, il tempo di bere qualcosa di caldo e rifocillarsi un pò, poi ci dividiamo.
Bella atmosfera ridanciana e rilassata.
Prima annotazione: i moschettoni lungo il tratto dalla base della Sala dei Tre Fiumi fino all’imbocco di Curva Salina, quasi tutti in lega, sono belli fioriti e andranno sostituiti.
Seconda annotazione: il traverso che porta alla base del primo camino del ramo è assai scomodo e sarebbe opportuno migliorarlo.
Terzo: alla base del pozzo troviamo una sacca, in ottime condizioni, attaccata al frazionamento e contenente la parte eccedente (25/30 m) della corda statica inutilizzata.
Risaliamo i primi due pozzetti e finalmente siamo alla base del camino da risalire.
Mi ricordavo abbastanza bene per fortuna: siamo sui 15 metri scarsi, la roccia non sembra solidissima ma neanche così malconcia.
Gianluca è lanciato ed accetta di buon grado la proposta di cimentarsi con la risalita, assistito dal Pannuz che fa sicura: se la cava egregiamente, facendo delle buone “sbracciate” e risalendo complessivamente una decina di metri.
Nel frattempo veniamo raggiunti da Giorgio Tomasi e Guido Casari che, rientrati dal giretto “panoramico” sul P170, vogliono vedere l’ambiente in cui ci troviamo e sincerarsi dell’explo in corso mentre Luca e Zsilvia aspettano giù nel salone.
Dopo un pò Gianluca ci comunica di essere un pò stanco e Pannuz gli darà il cambio.
Suggerisco a Guido e Giorgio T. di seguire un altro itinerario per arrivare fino alla Sala delle Cinque Vie.
L’idea è gradita e decidono di seguire il consiglio, quindi riscendono nel salone.
Di lì a poco li seguirò anche io per scaldarmi un pò e per recuperare delle batterie dal mio bidoncino che è rimasto nel salone. Dò al gruppetto alcune dritte e, mentre loro si muovono verso la Sala delle Cinque Vie io riraggiungo Pannuz e Gianluca.
Nel frattempo la prima batteria del trapano si è scaricata e Pannuz sta usando la seconda.
Sentiamo le voci degli altri che sono nel frattempo rientrati nella Sala dei Tre Fiumi.
Preferiscono cominciare ad uscire con calma mentre noi proseguiremo con la risalita visto che mancano circa 3 metri…ci salutiamo e ci accordiamo su un orario di massima per l’uscita.
Purtroppo, nemmeno il tempo di mettere un paio di fix ed ecco che anche la seconda batteria del trapano di Pannuz in maniera del tutto imprevista ci abbandona…che sfiga!!! Probabilmente la batteria, che fino alla settimana prima aveva funzionato perfettamente, ormai è arrivata alla fine della sua vita utile…impossibile da prevedere.
Morale siamo costretti nostro malgrado ad interrompere a meno di 2 metri dall’uscita dal pozzo…che nervi…
Di positivo c’è che Pannuz descrive un passaggio obliquo ma transitabile e probabilmente effettuabile in libera.
Pannuz predispone un armo provvisorio con 2 maglie rapide, disarma recuperando tutti i rinvii e scende.
La risalita ovviamente andrà continuata a breve.
Lasciamo sul posto il materiale, ovvero:
– dinamica da 70m;
– una decina di rinvii placcati;
– l’attrezzo per fare sicura;
– 5/6 moschettoni in lega da armo (placcati);
– 1 moschettone in acciaio;
– 2/3 fix 8 mm;
– 7/8 fix 10 mm;
– una sosta (placchette con fori del 10);
– in parete le due maglie rapide che Pannuz ha utilizzato per l’armo provvisorio;
– una sacca contenente tutta la statica ancora non utilizzata ma portata giù questa volta appositamente (era un pezzo da 50 m, ne saranno stati utilizzati per ora una quindicina);
– alla base del primo pozzo che sale dove inizia Curva Salina una “bambolina” con circa 25 metri di statica che abbiamo trovato avanzati dalla prima risalita del ramo.
In pratica la prossima volta serviranno solo dei fix dell’8 (una ventina per precauzione anche immaginando il proseguo dell’explo in risalita) e alcune placchette. Sempre per precauzione anche alcuni fix del 10 ( 5?! ) ulteriori.
E’ i momento di muoversi verso l’uscita.
Riraggiungiamo gli altri alle macchine verso le 19:00, ci cambiamo e come nelle migliori favole gran finale in pizzeria a Solto Collina!!!
Un ringraziamento a tutti i miei compagni di avventura per una giornata più che piacevole ed utile…la risalita è lì che ci attende!!!
Maurizio Greppi
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